SANTUARIO DI SAN DIODATO – SAN GIOVANNI VECCHIO

Il nome del borgo di San Giovanni Vecchio è noto in tutto il circondario di Sora e della Marsica, perché la sua chiesa custodisce un’antica gloria sacra: il corpo di San Deodato Abate, un santo da secoli venerato e festeggiato ogni anno il 26 e 27 settembre.

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Nulla si sa con precisione della sua vita e del suo tempo. Secondo la tradizione se ne ha la prima notizia il 18 settembre 1617; tuttavia, la prima testimonianza relativa all’esistenza, nella chiesa di San Giovanni, di un altare di San Deodato e di un altro dedicato a Sant’Elia risale al 1593.

L’altare con l’urna del Santo risale a epoche remote. Difatti, secondo la tradizione risalente al 1617, insieme con le sue reliquie si ritrovò anche una formella in pietra con scolpita l’effige del santo, recante il pallio e il pastorale e sul frontespizio, in scrittura gotica, il suo nome “Deodatus”: i resti sono databili intorno ai secoli XIII-XIV.

La vita di San Diodato si svolse nel solitario eremo di Sant’Elia, a quota 1500 metri ca., posto sui monti sovrastanti il borgo di San Giovanni Vecchio, presso i prati di Sant’Elia.

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Lassù dopo la sua morte, rimasero le sue ceneri fino all’inizio del secolo XIV, quando, cessata sul luogo ogni forma di vita ascetica, furono traslate nella nuova chiesa di San Giovanni dei Colli e deposte con la suddetta formella in un altare proprio a lui dedicato.